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Verso le elezioni 7: Più Europa

Sergio Lugaresi

Il programma di +Europa (https://piueuropa.eu/programma/) fa proprio anche il cosiddetto manifesto di Carlo Calenda (Ministro dello Sviluppo Economico) e Marco Bentivogli (segretario generale della CISL), “Un piano industriale per l’Italia delle competenze”, pubblicato sul Sole 24 Ore il 12 gennaio (http://www.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2018-01-11/un-piano-industriale-l-italia-competenze-222533.shtml?uuid=AEcQ5JgD). Nonostante l’impegno, con proposte relativamente credibili, anche il programma di +Europa contiene varie promesse non quantificate.

Il programma di +Europa si basa su un presupposto:

“L’Italia si potrà sedere al tavolo franco-tedesco come pari tra i pari se cesserà di chiedere flessibilità per questa o quella categoria di spesa pubblica e saprà mostrare programmi di politica economica che garantiscano tre cose: la riduzione del debito pubblico in rapporto al PIL, il rafforzamento della qualità dei bilanci bancari, riducendo i rischi (NPL e portafoglio di titoli sovrani), politiche mirate per il rilancio della produttività, che ristagna dall’inizio di questo secolo. “

Sono personalmente molto d’accordo.

Crescita economica

  • Riformare i centri di impiego
  • Estendere le attuali agevolazioni burocratiche vigenti a tutti i titolari di partita IVA fino a 60 mila euro di fatturato.
  • Superare progressivamente progressivamente l’obbligo l’obbligo degli acconti per i lavoratori autonomi
  • Eliminare l’obbligo della prova a carico del contribuente in caso di congruità
  • Rivedere il sistema degli ordini professionali, separando le funzioni di governo da quelle di rappresentanza
  • Semplificazione dell’IRPEF in tre aliquote: 20% fino a 40 mila euro; 30% fino a 60 mila e 40% oltre i 60 mila.
  • Rimodulazione dell’onere fiscale verso le imposte indirette e l’abitazione principale.

Nessuna stima dell’impatto e quindi del costo netto.

  • Privatizzazione delle imprese pubbliche che operano in mercati concorrenziali; contemporanea eventuale liberalizzazione per evitare che si creino monopoli privati.
  • Messa a gara dei servizi pubblici locali.
  • Disciplinare le caratteristiche della concessione (autostrade, stabilimenti balneari).

Il programma di Più Europa, più ancora di quello del PD, è infine esplicito nel riconoscere il permanere delle ragioni della riforma costituzionale bocciata il 4 dicembre 2016. Votai allora un SI convinto (Perché SI), e sono completamente d’accordo.

Debito pubblico

  • Congelamento della spesa pubblica nominale per la durata dell’intera legislatura.
  • Destinare i proventi della lotta all’evasione alla riduzione delle imposte

Regole semplici, forse un po’ troppo, ma efficaci. Andrebbe aggiunto a quale saldo primario.

Unione Europea

Non sorprenderà nessuno sapere che il programma sull’Europa di +Europa è molto preciso e sostanzioso.

  • Spostare al centro federale funzioni di governo oggi svolte dagli Stati membri – e le relative risorse per svolgerle: redistribuzione sociale e regionale, ricerca scientifica, reti trans-europee, controllo delle frontiere, diplomazia (inclusi aiuti allo sviluppo e aiuti umanitari), difesa.
  • Bilancio EU interamente su risorse proprie, stabilendo un principio di corrispondenza tra spese europee e tasse europee, attraverso una facoltà di imposizione diretta dell’Unione che oggi non c’è.

Quest’ultima proposta non è chiara nelle sue implicazioni. Si propone un aumento dell’imposizione fiscale? Ci andrei cauto. Oppure si pensa propone una compensazione attraverso una equivalente riduzione dell’imposizione nazionale? Se è così a fronte di quali tagli di spese?

  • Elezione del Presidente della Commissione europea a suffragio universale; la trasformazione del Consiglio dei ministri dell’Unione in un Senato europeo a elezione diretta, sia per politicizzarlo, liberandolo dal controllo delle burocrazie nazionali, che per rendere i suoi processi decisionali pubblici e trasparenti; l’istituzione di una valutazione annuale dello stato della libertà e della democrazia in ciascun stato membro da parte della Commissione – o della Corte di Giustizia, o di un’agenzia ad hoc – con il mandato di monitorare il rispetto dei diritti fondamentali elencati all’art. 2 del Trattato sull’Unione europea.
  • Ritiro delle armi nucleari tattiche (bombe per aereo) statunitensi schierate in Belgio, Germania, Italia e Paesi Bassi, in parte assegnate per un eventuale uso alle aeronautiche nazionali di questi quattro paesi.
  • Trasformazione del Fondo Salva-Stati (MES) in un vero e proprio Fondo Monetario Europeo che fornisca liquidità e finanza ai paesi sotto attacco speculativo, e fornisca la linea di sostegno di ultima istanza per il meccanismo comune di assicurazione dei depositi e il fondo per la risoluzione delle banche in crisi.
  • Legge quadro per l’attuazione di tutte le direttive non ancora attuate e per il superamento di tutte le violazioni che oggi costituiscono oggetto di procedura di infrazione, incluso il recupero di tutti gli aiuti di stato illegittimi.

Istruzione

  • Riconoscimento del diritto soggettivo del lavoratore alla formazione in tutti i rapporti di lavoro.

E’ la parte più carente del programma.

Sostenibilità

  • Introduzione della carbon tax.
  • inclusione dei principi di sostenibilità ambientale e sociale negli accordi di libero scambio

Per il resto pieno di buoni propositi ma un po’ generico.

Inclusione sociale

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